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Cosa vedere

Museo Archeologico Nazionale “Marcello Gigante”:

In questo edificio è narrata la storia di Buccino a partire dal III millennio a. C., essendo l'area del comune già abitata nel neolitico, fino alla sua romanizzazione. Tutti gli aspetti della vita di un antico abitante di Volcei sono documentati, armi, vasi, utensili e una interessante collezione di gioielli appartenuta ad una sacedotessa. Molto suggestiva è la ricostruzione di una antica sala dei banchetti facente parte dell'area sacra situata in località S. Stefano. In questo ambiente del museo è stato portato il mosaico a tessere che costituiva il pavimento, il più antico tra quelli scoperti in Italia. Una stella a sei punte è situata al centro e ai quattro angoli sono raffigurati dei delfini nell'atto di saltare fuori dall'acqua. Una serie di onde stilizzate fanno da cornice al disegno. Sui mobili in legno fedelmente ricostruiti sono stati posizionati gli arredi tipici da banchetto, ritrovati nelle varie tombe. La struttura museale è situata nell'ex convento degli Eremitani di S. Agostino risalente al 1476 e progettato dall’architetto Natale di Ragusa. Suggestivo è il suo chiostro delimitato da 23 colonne con capitelli corinzi decorati a motivi vegetali, provenienti da un tempio romano. Per informazioni: www.volcei.net

 

Il Castello Normanno-angioino:

 

Logo della Proloco Buccino Volcei

Il castello presenta diverse fasi di vita che ne attestano un uso prolungato, dal XII al XX secolo d.C., con successive fasi di restauro e di adattamento. Nel XII secolo fu costruita la torre quadrata – il Mastio – unica testimonianza della fase normanna della costruzione, il cui impianto iniziale rimase inalterato fino alla fine del XIII – prima metà del XIV sec. d.C. quando, sotto la dominazione angioina, la struttura fu ampliata con l’inserimento di un apparato difensivo munito di due torri circolari, di cui l'unica ben conservata è quella a sud-ovest, e di una duplice cinta di mura. Quella più interna chiude una prima corte che protegge spazi di abitazione e opifici (quattro ambienti e una cisterna). Quella esterna protegge una seconda corte in cui si trovavano ambienti di servizio e una scuderia. Fra il XVI ed il XVII secolo il luogo viene lentamente abbandonato ed il fossato si riempie di terra, mentre una ripresa dell’utilizzo e dell’occupazione si verifica tra il XVIII ed il XIX secolo, ma la riorganizzazione della corte interna, occupata lungo il margine settentrionale da una stalla, e la creazione di un sistema di drenaggio delle acque definiscono un sostanziale cambiamento nella destinazione d’uso degli spazi. Nel corso del XIX sec. d.C. il Castello assume la fisionomia di una fabrica testimoniata da quattro grosse fornaci per la calce - chiamate calcare - , localizzate lungo il versante settentrionale della collina, e da numerose fosse di spegnimento della calce nella parte meridionale. Successivamente, il Castello viene abbandonato.

 

Il Parco archeologico:

 

Poichè il centro storico di Buccino si sviluppa interamente sopra l’antica Volcei, sovrapponendosi ad essa e conservando lo stesso perimetro di mura e lo stesso impianto stradale, è stato impossibile creare un parco archeologico in cui i resti riportati alla luce sono sempre accessibili e incastonati nell'abitato medioevale.

Da visitare:

  • le botteghe romane del centro storico risalenti al I sec a.C. ;
  • le mura lucane del V sec. a.C. ;
  • il foro antico;
  • i mosaici delle terme;
  • l’area sacra con la necropoli di Santo Stefano, dedicata, nel III sec. a.C. al culto della dea Mefite, divinità italica legata alle acque.

 

 

L'insediamento rupestre di via Egito:

 

Antico insediamente del VI-VII sec. d.C. simile ai più famosi sassi di Matera. Si tratta di grotte scavate nella roccia e adibite ad abitazioni in cui trovarono ricovero eremiti bizantino-orientali.

 

 

 La Chiesa di Sant’Antonio Abate in stile barocco:

 

La facciata è caratterizzata da un portico che collega la chiesa al convento ad essa adiacente. Il portale d’ingresso è in pietra locale con portone in legno. Sul lato destro trovasi murato all’altezza di un metro un busto di donna di grandezza oltre il naturale con lunghi capelli disciolti a forma serpentina e con seno scoperto. La pianta rettangolare presenta un’unica navata con sei cappelle disposte su entrambi i lati. L’aula è coperta da una volta a botte lunettata e decorata con cornici e stucchi. Sul presbiterio è presente l’altare maggiore in marmo policromo dietro il quale si trova la sacrestia, spazio regolare di geometria quadrata, coperto da volta a vela. La pavimentazione è costituita da fasce in pietra locale poste in corrispondenza delle lesene che riquadrano superfici piastrellate con elementi quadri. Gli scalini ed il basamento dei prospetti interni sono anch’essi in pietra locale a massello.