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Martedì, 08 Settembre 2015 09:47

Area Sacra S. Stefano

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Nell'VIII sec. a.C. inizia l'insediamento di Santo Stefano, che è uno dei punti che ha dato origine al paese.

L' area archeologica di Santo Stefano si distende lungo le pendici nord-orientali della collina occupata dal centro storico di Buccino ed e' distribuita su tre terrazze - superiore, mediana e inferiore - definite da massicce strutture di contenimento.

La terrazza superiore e' parzialmente occupata da una estesa necropoli utilizzata dalla fine dell'VIII al pieno IV sec. a.C., che ha restituito un gran numero di reperti importanti per la piu' antica storia di Volcei.

Nel IV sec. a.C. fu costruito un vasto complesso architettonico il cui impianto iniziale gravita su una corte centrale chiusa su tre lati, pavimentata con pietrame pressato, in cui è inserito un pozzo ricavato nel banco d' argilla. Due ali, rispettivamente a sud e ad ovest, delimitano questo spazio centrale.

L'ambiente più importante è una vasta sala quadrangolare, datata alla metà del IV sec. a.C., destinata al rituale del banchetto, come sembra dimostrare il ritrovamento d'abbondante ceramica da mensa, che indica il consumo di pasti comuni. L'ambiente presenta un pavimento a mosaico in tessere bianche con inserti figurativi in lavapesta e cocciopesto, il più antico esempio di mosaico a tessere dell'Italia peninsulare. Il motivo decorativo è costituito da una stella centrale a sei punte con ai lati quattro delfini saltanti, ed è circondato da una cornice con onde correnti e da una seconda fascia continua a meandri. Attorno al mosaico corre una larga fascia di cocciopesto lungo la quale erano posizionati i letti tricliniari.

Nel corso della prima metà del III sec. a.C. il complesso fu interessato da una ristrutturazione. In questa fase l'ala ovest fu trasformata in un'unica piazza lastricata mentre il portico fu ampliato e fu creato a sud un profondo ambiente coperto, destinato al consumo di pasti rituali. All'interno è inserito un piccolo vano di forma quadrangolare da interpretare come struttura di servizio. Inoltre il pozzo venne monumentalizzato e decentrato.

Intorno alla metà del III sec. a.C., con le guerre annibaliche, il complesso venne distrutto e solo alcune strutture murarie furono riutilizzate nella costruzione di una fattoria. Da questo momento, con la vittoria di Silla, i Romani prendono possesso di tutta l'area.

E’ visibile poi un'ampia attività di sistemazione dell'area, che portò alla creazione di un'ampia piazza lastricata che ospitava un culto dell'acqua. Uno stretto podio, leggermente rilevato, conduce ad una vasca poco profonda, dove si raccoglieva l'acqua, condotta da un canale proveniente dalla terrazza superiore.

La dea venerata era probabilmente Mefite, divinità legata alla presenza dell'acqua, il cui nome la connota come "colei che sta nel mezzo", la mediatrice tra il cielo, la terra e il mondo sotterraneo.

 

 

FOTO 2 MOSAICO CON DELFINI

FOTO 3 TEMPIO MEFITE

 Tomba104

Nell’ area sacra di S. Stefano vi è la presenza di sepolture coeve all'edificio, datate nei decenni centrali del IV sec. a.C. Di queste è attualmente visibile la tomba 104. Si tratta di una tomba a camera maschile costituita da grandi blocchi squadrati di calcarenite. La copertura è ottenuta con una serie di lastroni paralleli appoggiati sul filare che delimita superiormente la camera sepolcrale.L’ accesso è molto lineare, una semplice apertura ricavata nel lato nord, chiusa da due grandi blocchi.Le pareti della camera sepolcrale conservano alcune tracce della decorazione figurata infatti sono ancora leggibili alcuni degli elementi dipinti. Tra gli oggetti recuperati del corredo funerario compaiono alcuni vasi a figure rosse, come una lekythos, firmata dal ceramografo pestano Assteas.

 

 

FOTO 4-5-6 lekynthos+ ANSE

Tomba degli Ori

Presso Antiquarium

Alla fine del IV sec.a.C. nella terrazza inferiore del Santuario di S. Stefano fu costruita una Tomba a camera in blocchi di calcarenite locale,con deposizione femminile. Nonostante la quasi completa distruzione, dovuta ad una frana, è stato possibile ricostruire almeno in parte la struttura. Si tratta di una camera di piccole dimensioni le cui pareti sono intonacate con calce mista, la defunta era disposta su un letto funebre con la testa verso nord e il corredo disposto per gruppi intorno ad essa.Il ricco corredo è caratterizzato dalla presenza di ornamenti personali costituiti da una ricca parure di oreficeria tra cui : una collana a pendenti lanceolanti, orecchini, armilla,spille e anelli. Vi è anche presenza di ceramiche a vernie nera di produzione apula, vasellame bronzeo e un set per cosmesi in bronzo e argento.

Letto 5724 volte Ultima modifica il Giovedì, 10 Settembre 2015 11:01
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