In occasione dell'iniziativa Notte Europea dei Musei, con l'apertura straordinaria del Museo archeologico nazionale di Volcei dalle 19:30 alle 22:30, verrà inaugurata la mostra Pèlerinage di Pino Lauria.
La Mostra:
Pino Lauria propone un’interessante e ricca ricerca sul ritratto fotografico che interpreta alla
luce di una nuova lettura del mito e dell’immagine sacra. Più che mai unite, tali tematiche,
sono indagate dall’artista seguendo il loro senso più profondo: il mito quale realtà
primigenia investita di divinità legata, indissolubilmente, al rito.
Le opere di Pino Lauria,
sono dunque, una manifestazione del sacro, ierofanie, che abbracciano soggetti, luoghi e
simboli. L’analisi dell’artista si propone con complessità quando, citando il santino
religioso, egli lo studia e lo presenta sotto altra luce interpretativa, utilizzando la sua
iconografia tradizionale ma, allo stesso tempo, superandola ed arricchendola, con spunti
ispirati alla contemporaneità a volte non privi di acuta ironia. Sono, dunque, ritratti del
quotidiano che, attraverso un’operazione rievocativa, assumono una nuova identità: nimbi
dorati s’irradiano dai capi dei soggetti ammantandoli di santità; ex voto e rosari divengono
preziosi accessori; drappeggi accennati, nuove, contemporanee dalmatiche.
Cólto, voluto, sapiente l’uso del kitsch che diviene preziosa ed intensa citazione e, per questo,
travalica felicemente nel camp sofisticato e consapevole. Questo di Pino Lauria è un
misticismo teso alla scoperta dell’ancestrale, del primigenio nascosto nella cultura
mediterranea, nei suoi rituali, nelle sue cerimonie, nelle sue tradizioni, nei suoi misteri.
Con molta cura egli narra i suoi soggetti attraverso lo sguardo, la posizione, gli abiti, i
dettagli, ed emerge anche il rapporto empatico instaurato da questi con l’artista. In tali
ritratti il centro d’interesse è il volto, colto con capacità di sintesi visiva e intensità
psicologica. Il risultato è un magico e silenzioso equilibrio che riesce a tradurre la personalità
e non solo l’espressione e la raffigurazione dell’effigiato.
Come ritrattista Pino Lauria ci descrive quel che le parole tacciono, e ci emoziona
restituendo frammenti di senso dei suoi personaggi che divengono così vivi, veri e non solo
verosimili o credibili. In questo modo il soggetto muta, non più solo personificazione ma
icona: Ofelia sarà l’innocenza, Mata Hari l’inganno, Cleopatra la seduzione, San Sebastiano
la santità.
Il simbolismo di alcuni elementi, che compaiono soventi nella proposta artistica di Pino
Lauria, è profondo, vasto e potente: il cuore, l’ala, il doppio ritratto, la maschera, tutti
emblemi che affondano le loro radici nella trascendenza e nel sacro. Il cuore compare come
reinterpretazione dell’iconografia religiosa, ma resta fulcro della vita, poiché organo
essenziale e sede della spiritualità e dell’emotività, unendo reale ed intangibile. Il cuore,
totalità, dunque, nella quale albergano, in tutte le culture, creatività, intuizione ed emozione,
tratti fondamentali della natura dell’artista creatore di significato e bellezza. Numerosi e di
equilibrata e squisita fattura, le opere, installazioni e fotografie, nelle quali è presente
l’elemento dell’ala, smaterializzazione dell’umano e affrancamento dal terreno, anelito a
superare la condizione oggettiva ed abbracciare quella immaginifica, distacco dal materiale ed unione col divino. Attributo degli antichi geni italici, dell’araldo Hermes, dell’aurea Iris,
le ali, in Pino Lauria assumono un significato intimo relativo all’anima e a “voli” diversi,
interiori, molto vicino alle interpretazioni enigmatiche e contemplative dell’ Ala blu cara a
Fernand Khnopff. Altro momento d’indagine relativo all’immagine è quello che si riferisce
alla maschera, anch’essa portatrice di una valenza quasi magica legata al culto, agli dei e
soprattutto all’alter ego. L’espressione del sé e delle sue nascoste sfaccettature è campo
d’analisi e proposta accattivante nei doppi ritratti con maschera di spalle, memore di un
surrealismo, ora sublimato, rivisto e riproposto nella sua accezione catartica: la maschera
non più come inganno e trasgressione ma svelamento, manifestazione, Epifania.
Antonella Nigro